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La gestazione nel capriolo dura 5 mesi, perciò i piccoli dovrebbero nascere in gennaio senza possibilità di sopravvivere dato il freddo e la neve, invece l'ovulo dopo poche moltiplicazioni arresta la sua maturazione per 4 mesi e mezzo, per poi riprendere a metà dicembre e dare alla luce i piccoli tra il 20 maggio ed il 15 giugno. Questo fenomeno, da la possibilità alle femmine di partorire nella buona stagione ed ai nati, avere un riparo sicuro nell'erba, dove, privi di odore, possono sfuggire ai predatori e rimangono così per 1 mese prima di poter seguire la madre, perchè non hanno ancora l'istinto della fuga.SE PASSEGGIANDO NEI BOSCHI INCONTRATE UN PICCOLO DI CAPRIOLO NON AVVICINATEVI, NON PENSATE CHE SIA ABBANDONATO NON TOCCATELO PER NESSUN MOTIVO ALTRIMENTI LA MADRE CHE E' NELLE VICINANZE ASPETTANDO CHE VI ALLONTANIATE AL SUO RITORNO SE SENTIRA' IL VOSTRO ODORE SUL PICCOLO SICURAMENTE SI RIFIUTERA' DI ALATTARLO E SAREBBE LA MORTE CERTA PER LUI PERCIO PER LA SUA INCOLUMITA' PROSEGUITE E SE AVETE UN CANE TENETELO LEGATO SEMPRE.La convivenza, il capriolo può nei mesi estivi, condividere il territorio con il camoscio che scende dalle quote superiori, questo però ha abitudini e gusti alimentari diversi, non sopporta invece il cervo con cui è in continua competizione e per lo spazio di azione molto vasto che ha, e per la quantità di cibo di cui ha bisogno, lo disturba molto sopratutto se in numero elevato, ad Auronzo, di caprioli son rimasti ben pochi. Ci sono poi le greggi di pecore che oltre a contendere il cibo e lo spazio sono portatrici di malattie. Il capriolo insomma ama la tranquillità. Questo fattore è così importante che può essere una causa della cattiva formazione del trofeo. Lo stato di salute esempio, per denutrizione, ritarda la formazione delle stanghe, inverni lunghi e rigidi porteranno raramente ad un trofeo considerevole, mentre un ambiente tranquillo con clima mite darà trofei migliori. Lo stress poi, causato da varie situazioni, disturbo da altri cervidi, oppure da una popolazione numerosa e con un rapporto tra sessi non idoneo, darà sicuramente dei trofei mediocri. La particolarità nel capriolo è il trofeo, sia per la sua forma che per le dimensioni, è sempre diverso uno dall'altro, questo per i motivi citati nella pagina precedente, poi per un fattore genetico, alle volte permanente o passeggero, il quale comporta delle anomalie, si possono avere svariate forme di trofei.Il capriolo nella Riserva di Auronzo fino a pochi anni fa era in numero considerevole, in primavera si contavano molti al pascolo su tutti i prati lungo la valle, ora invece se ne vedono ben pochi, tanto che il piano di abbattimento negli ultimi anni è di un numero esiguo data la vastità del territorio. Sarà per la diminuzione delle zone di pascolo, non sono più falciati i prati ed il bosco prende il sopravvento in montagna, sarà per la presenza del cervo che è in aumento e come abbiamo visto lo disturba, sarà per il prelievo selettivo dei piccoli e delle femmine che ci viene imposto, dicono, per un mantenimento corretto della popolazione in base a dei censimenti non sempre reali, forse tutte le cose messe insieme ci hanno portato a questa situazione. Dobbiamo anche tener presente che il capriolo è soggetto ad un numero svariato di malattie che può incontrare durante la sua vita, inoltre è molto sensibile al disturbo che provoca la presenza dell'uomo, che frequenta sempre più i boschi per passeggiate o per funghi, sopratutto nei periodi in cui, o per il parto o per la stagione degli amori, l'animale avrebbe bisogno di tranquillità, per ultimo, ed è il lato più triste, sono le auto, nel territorio della riserva di Auronzo, la strada che dal centro attraversa la valle d'Ansiei fino a Misurina e giù al Carbonin, divide a metà le valli che sono popolate da caprioli e cervi, questi per vari motivi e situazioni sono soggetti a transitarla in tutte le stagioni e non sono pochi quelli che finiscono uccisi dalle auto, non vorrei azzardare in dati, ma sono forse di più di quelli uccisi durante il periodo di caccia. Non per fare dei paragoni, la Germania ha caprioli in tutto il territorio, ma in un anno, (solamente in quella dell'ovest) periscono sulle strade più di 60mila caprioli. A tale proposito mi sento di dover dire che non bisogna solamente andar-e piano vedendo questi cartelli, sopratutto di notte, ma bisogna fare molta attenzione perchè essendo il bosco fitto fino ai bordi delle strade non si vede l'animale che arriva di corsa, e non si ha il tempo per evitarlo. A volte rimangono abbagliati dai fari ed attraversano al nostro passaggio. Sarebbe opportuno anche per la nostra sicurezza, abbattere tutti gli alberi che ci sono ai bordi delle strade per alcuni metri, si avrebbe più visibilità, più tempo per evitarli, e loro sicuramente sarebbero più prudenti nel avvicinarsi alla sede stradale. Non credo con questo si possa risolvere il problema ma di alleviarlo certamente.Il capriolo nella Riserva di Auronzo fino a pochi anni fa era in numero considerevole, in primavera si contavano molti al pascolo su tutti i prati lungo la valle, ora invece se ne vedono ben pochi, tanto che il piano di abbattimento negli ultimi anni è di un numero esiguo data la vastità del territorio. Sarà per la diminuzione delle zone di pascolo, non sono più falciati i prati ed il bosco prende il sopravvento in montagna, sarà per la presenza del cervo che è in aumento e come abbiamo visto lo disturba, sarà per il prelievo selettivo dei piccoli e delle femmine che ci viene imposto, dicono, per un mantenimento corretto della popolazione in base a dei censimenti non sempre reali, forse tutte le cose messe insieme ci hanno portato a questa situazione. Dobbiamo anche tener presente che il capriolo è soggetto ad un numero svariato di malattie che può incontrare durante la sua vita, inoltre è molto sensibile al disturbo che provoca la presenza dell'uomo, che frequenta sempre più i boschi per passeggiate o per funghi, sopratutto nei periodi in cui, o per il parto o per la stagione degli amori, l'animale avrebbe bisogno di tranquillità, per ultimo, ed è il lato più triste, sono le auto, nel territorio della riserva di Auronzo, la strada che dal centro attraversa la valle d'Ansiei fino a Misurina e giù al Carbonin, divide a metà le valli che sono popolate da caprioli e cervi, questi per vari motivi e situazioni sono soggetti a transitarla in tutte le stagioni e non sono pochi quelli che finiscono uccisi dalle auto, non vorrei azzardare in dati, ma sono forse di più di quelli uccisi durante il periodo di caccia. Non per fare dei paragoni, la Germania ha caprioli in tutto il territorio, ma in un anno, (solamente in quella dell'ovest) periscono sulle strade più di 60mila. A tale proposito mi sento di dover dire che non bisogna solamente andare piano vedendo questi cartelli, sopratutto di notte, ma bisogna fare molta attenzione perchè essendo il bosco fitto fino ai bordi delle strade non si vede l'animale che arriva di corsa, e non si ha il tempo per evitarlo. A volte rimangono abbagliati dai fari ed attraversano al nostro passaggio. Sarebbe opportuno anche per la nostra sicurezza, abbattere tutti gli alberi che ci sono ai bordi delle strade per alcuni metri, si avrebbe più visibilità, più tempo per evitarli, e loro sicuramente sarebbero più prudenti nel avvicinarsi alla sede stradale. Non credo con questo si possa risolvere il problema ma di alleviarlo certamente.Dove abbiamo spartato?Importante in tutti i casi è che il colpo sparato all'animale sia mortale, ma gli effetti di una fucilata possono essere evidenti o, al contrario, costituire un enigma difficile da decifrare anche per i professori in materia, ogni fucilata è una storia a sè. Il capriolo se colpito in zone non letali si avvilisce con facilità, questo non è dovuto a ipotetiche debolezze del carattere, ma bensì al fatto più concreto che il capriolo piccolo e gracile subisce gli effetti della fucilata più del cervo o del camoscio. Partiamo dal presupposto di aver tirato all'animale nelle migliori condizioni, buon appoggio, distanza adeguata e mirato al posto giusto, ma il capriolo non è rimasto a terra, anzi dopo un balzo, ha fatto alcuni passi ed è sparito nel fitto. Cosa è successo? Sarebbe molto utile se vi fosse un secondo cacciatore che vede il comportamento dell'animale quando viene colpito, ma se si è soli, è importante scorgere subito nell'ottica del fucile quanto avviene. Colpi mortali. Colpo nella zona del cuore; solitamente l'animale crolla a terra all'istante. Il capriolo colpito può spiccare un balzo in avanti (colpo leggermente alto) o verso l'alto (colpo leggermente basso) a volte rimane immobile segnando una specie di scossa per poi crollare. Può anche lanciarsi in un'ultima corsa di alcuni metri, dipende dalla zona del muscolo cardiaco e dalla fase interrotta al momento del colpo. Se viene lesa la parte alta del cuore in prossimità dell'aorta, l'animale cadrà fulminato, cioè quando il muscolo si contrae per pompare sangue, se si colpisce la parte bassa, quando il muscolo si stà dilatando, l'animale schizza via apparentemente illeso, per poi crollare, il sangue a terra sarà rosso chiaro spruzzato senza schiuma o grumi. Colpo poco sopra il cuore; l'animale scatta via con un balzo, per crollare dopo alcune decine di metri, il sangue sarà rosso leggermente schiumoso. Colpo alto; se il proiettile spezza la spina dorsale il capriolo cade sugli arti posteriori o stramazza al suolo per poi rialzarsi sulle zampe anteriori, essendo paralizzato tenterà di trascinarsi, penoso finirlo subito. Colpo al collo; se si centrano le cervicali l'animale è fulminato, se invece si toccano solo giugulare e carotide, la morte è certa, ma sopravvive dopo alcuni minuti e può fare strada, se si lede l'esofago (sangue chiaro) l'animale morirà d' inedia dopo alcuni giorni, facendo molta strada, se si colpisce la trachea (poco sangue e schiumoso) la fine sarà per soffocamento nell'arco di un'ora. Colpo basso; il tiro sotto al cuore può attraversare la zona dell'omero e lascia sangue chiaro con eventuali schegge d'osso.I prossimi casi, seppur mortali, portano il capriolo ad andare lontano. Colpo al fegato; l'animale si ingobbisce accorciandosi e piegando la schiena, quindi si allontana a testa bassa lentamente, il colpo è mortale ma riesce a percorrere centinaia di metri lasciando grumi di sangue molto denso e scuro, spesso frammenti di fegato. Colpo ai polmoni; l'animale può reggere il colpo e allontanarsi o cadere e rialzarsi subito per fuggire. Si troverà sangue spruzzato e schiumoso, in fuga respirando spruzzerà sangue dal foro di uscita della palla. Colpi al ventre; se colpito indietro nel piccolo intestino, l'animale può segnarlo scalciando violentemente con le zampe posteriori, se si colpisce lo stomaco il capriolo si allontana lentamente col capo chino e dorso inarcato, la fine dopo molte ore di agonia (12), sarà causata da peritonite. Si troverà poco sangue perchè il foro è occluso da interiora o grasso. Colpo alle reni; l'animale cade a terra o cede sui posteriori, poi si rialza per allontanarsi lentamente, lo si trova se si è molto attenti in quanto il sangue è scuro e annaquato, a volte con dell'urina. precedente - prima paginaNel disegno a lato viene dimostrato il comportamento del capriolo sulla fucilata;1 colpito nella zona del cuore e dei grandi vasi è il migliore ovviamente letale.2 se colpito nel torace ma leggermente alto spicca a volte un balzo in avanti.3 colpo ben piazzato nella zona giusta del torace ma appena basso, il capriolo può spiccare un salto verso l'alto.4 se il proiettile spezza la spina dorsale cade sugli arti posteriori.5 tiro piazzato molto sotto al cuore cade in avanti.6 colpito al fegato si ingobbisce.7 colpito allo stomaco, capo chino dorso inarcato si allontana a testa bassa.8 colpito molto indietro nel piccolo intestino può scalciare violentemente le zampe posteriori.Testo e disegni di Ettore Zanon tratti da: I grandi speciali di Cacciare a palla.