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l'ultimo camoscio con lui.....la sveglia arriva presto nel mezzo della notte, siamo all'inizio di dicembre, la neve in montagna è già caduta abbondantemente, lasciamo la macchina vicino al lago di Misurina, dobbiamo salire fin sotto i Cadini, oltre i duemila metri, zaino e fucile in spalla, con passo lento ma continuo iniziamo a salire lungo il sentiero in mezzo al bosco. Dopo un'ora di cammino, senza mai parlarci ci fermiamo un pò, il peso dello zaino si fa sentire, non vediamo tracce di altri cacciatori, è valsa la pena alzarsi presto, almeno non abbiamo nessuno davanti e possiamo scegliere con comodo il posto migliore. Ora il sentiero diventa più ripido, ci diamo il cambio davanti, lo spessore della neve aumenta man mano che saliamo. La luce della luna anche se fioca con il riflesso è sufficiente a farci vedere il sentiero senza l'uso delle torce. Ci siamo quasi, ora manca poco, un’ultima sosta per prendere i binocoli dallo zaino e caricare i fucili per non far rumore dopo, ci rimettiamo i giacconi e saliamo l'ultimo tratto lentamente. Arriviamo al solito grosso abete che come altre volte ci ha riservato un posto asciutto dove sederci, da qui possiamo controllare una vasta parte ai piedi dei Cadini, subito dietro il rifugio Col de Varda. Mettiamo lo zaino come appoggio ed aspettiamo. Ecco spuntare l'alba, le cime dei monti s' illuminano prima di un vivace rosso poi giallo, lo spettacolo attorno è meraviglioso. La luce é già buona per vedere se vi sono dei camosci o almeno delle tracce del loro passaggio. Per ora niente ma non ci scoraggiamo, il periodo è quello buono, i maschi sono in amore ed è facile vederli correre in cerca di femmine o intenti a scacciare i rivali. Ora che siamo fermi da un pò, il freddo si fa sentire, siamo abbondantemente sotto lo zero, ma ecco da una cengia cadere della neve, spuntano due maschi che si rincorrono, è uno spettacolo vederli con quale agilità saltano e risalgono sulle rocce, a tratti si fermano, riprendono la corsa, li guardiamo col binocolo per un paio di minuti, poi quello che rincorreva abbandona, si ferma ritorna a salire da dove era sceso. Lo guardiamo mentre guadagna una cengia, poi scompare, era troppo lontano in ogni modo per tentare di sparare. Decidiamo di spostarci sopra un crinale per vedere anche l'altro versante, passano pochi minuti e sentiamo uno sparo non molto distante da noi, poco dopo vediamo un piccolo branco salire di corsa tra i mughi, lui mi dice stai pronto, tolgo il guanto e m-monto lo sneller, sono pronto. Eccoli spuntare vanno come il fulmine, davanti solo femmine e piccoli, sono una decina, ma ecco poco più dietro un maschio si avvicinano, raggiungono il crinale sopra di noi, lo superano e proseguono lungo un canale, di colpo si fermano, sono tutti assieme e bisogna fare in fretta ad individuare il maschio prima che, spaventati possano ripartire. I piccoli si muovono attorno alle madri, sembra che siano tranquilli ora, Vediamo un camoscio allontanarsi dal branco, é lui mi dice sottovoce, si muove con passo lento, e aggiunge, appena si ferma tira, è un bel maschio avrà 8-9 anni, lo vedo nella croce del cannocchiale, il dito sul grilletto, aspetto solo che si fermi un attimo, ora, preso mi dice, il camoscio dà un balzo, si gira su se stesso, cade poi tenta di rialzarsi di salire, ma scivola, cade nuovamente nella neve, mentre ancora si ode il rimbombo dello sparo attorno a noi. Poi si ferma contro una roccia lasciando dietro di se una scia di sangue. Bel colpo "Borsa" mi dice, una stretta di mano. Ora non ci resta che recuperarlo, prendiamo fucile e zaini, e con la neve quasi alle ginocchia ci avviamo lungo i ghiaioni dei Cadini, raggiunto il camoscio do subito un'occhiata al trofeo è veramente un bell'esemplare, aveva ragione lui, come sempre, un maschio di otto anni, felicità, soddisfazione si mescolano in quel momento così particolare mentre trascini l'animale a valle, non senti più nemmeno la fatica. Ora ci godiamo questa splendida giornata di caccia, mangiamo un boccone e scatto una foto (a fianco al Col de Varda), purtroppo quella è stata l'ultima che gli ho fatto, era il 1994 nella primavera dell'anno dopo improvvisamente mancò a soli 52 anni.Con lui sono andato a caccia per otto indimenticabili stagioni, la sua passione era la caccia al camoscio, con lui ho cacciato in tutte le valli ed aveva sempre un grande entusiasmo e trasmetteva a tutti fiducia nella battuta. Instancabile camminatore, a fine giornata mi invitava spesso a cena a casa sua, simpatico e divertente, impossibile dimenticare Mascagna.